Nel cuore di Vienna, tra l’Opera di Stato e l’Hofburg, si erge maestoso l’Albertina, il più grande palazzo residenziale asburgico e uno dei musei d’arte più prestigiosi al mondo. Situato sui resti dell’antico bastione agostiniano delle mura cittadine medievali, questo straordinario edificio custodisce la più vasta e preziosa collezione grafica del mondo, con oltre un milione di stampe e 65.000 disegni che spaziano dal XV secolo ai giorni nostri.
L’Albertina non è solo un museo, ma un viaggio attraverso cinque secoli di arte europea. Qui trovate opere iconiche come “La giovane lepre” e “Le mani in preghiera” di Albrecht Dürer, accanto a capolavori di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Raffaello e dei grandi maestri moderni da Monet a Picasso. Il palazzo stesso, con le sue 22 Sale di Stato asburgiche magnificamente restaurate, rappresenta un esempio unico della cultura residenziale imperiale.
La sua posizione privilegiata su Albertinaplatz offre non solo una vista spettacolare sull’Opera e sull’Hotel Sacher, ma anche un facile accesso dal centro città. Il museo deve il suo nome ai suoi fondatori: Alberto di Sassonia-Teschen e sua moglie Maria Cristina, figlia prediletta dell’imperatrice Maria Teresa, che nel 1776 iniziarono quella che sarebbe diventata la collezione grafica più importante al mondo.
Dalla sua apertura al pubblico, l’Albertina ha stabilito nuovi standard per l’arte espositiva, combinando opere storiche con mostre temporanee di rilevanza internazionale, attirando oltre mezzo milione di visitatori ogni anno con esposizioni dedicate a giganti dell’arte come Van Gogh, Raffaello e Dürer.

La storia dell’Albertina inizia nel 1793, quando Alberto di Sassonia-Teschen acquistò quello che allora era conosciuto come Palazzo Taroucca. Alberto, governatore d’Ungheria e del Belgio austriaco, aveva sposato l’arciduchessa Maria Cristina, figlia prediletta dell’imperatrice Maria Teresa, in quello che fu definito un matrimonio d’amore eccezionale per l’epoca.
Il nome “Albertina” deriva proprio dall’unione dei loro nomi di battesimo: Albert e Christina. La coppia condivideva una passione per l’arte che li portò a creare una collezione destinata, nelle parole di Alberto, a “servire gli scopi più alti: l’educazione e la forza della moralità”.
Già nel 1776, prima ancora dell’acquisizione del palazzo, Alberto aveva presentato alla moglie una collezione di circa 30.000 pezzi grafici. Per oltre cinquant’anni, il duca fece acquistare dai suoi agenti collezioni grafiche in tutta Europa, creando un patrimonio artistico senza precedenti.
Il palazzo venne ampliato dall’architetto Louis Montoyer fino a confinare direttamente con l’Hofburg imperiale. Questa espansione non fu solo fisica: l’Albertina divenne il centro culturale della corte asburgica, dove si incontravano artisti, intellettuali e collezionisti di tutta Europa.
Dopo Alberto, il palazzo passò all’Arciduca Carlo, vincitore della battaglia di Aspern contro Napoleone. Nel 1820 Carlo avviò importanti lavori di ristrutturazione affidati all’architetto Josef Kornhäusel, che si concentrò principalmente sulle decorazioni interne, creando quegli splendidi interni che ancora oggi ammiriamo.
Il palazzo rimase residenza principale degli Asburgo fino al 1919, quando con la caduta dell’Impero austriaco, la collezione e l’edificio passarono alla neonata Repubblica austriaca. Nel 1920 la collezione venne unita alla collezione della biblioteca di corte, dando vita al moderno museo Albertina.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Albertina subì danni significativi, ma la maggior parte delle opere furono messe in salvo. Il dopoguerra segnò l’inizio di una nuova era: nel 1965 il palazzo aprì definitivamente al pubblico come museo.
La trasformazione moderna culminò nel 2003 con l’inaugurazione della spettacolare copertura a forma d’ala progettata dall’architetto Hans Hollein, che non solo protegge l’edificio storico ma è diventata un’icona architettonica di Vienna contemporanea.

Il cuore dell’Albertina è la sua collezione grafica, fondata nel 1776 e composta da oltre un milione di stampe e 65.000 disegni. Questa raccolta attraversa cinque secoli di arte europea e comprende opere di tutti i grandi maestri.
Albrecht Dürer è il protagonista assoluto con 140 opere, tra cui i celeberrimi “La giovane lepre” (1502) e “Le mani in preghiera” (1508). “La giovane lepre”, un acquerello di straordinaria precisione tecnica su un foglio di soli 25,1 x 22,6 cm, è considerata una delle opere più perfette della storia dell’arte. L’opera mostra una lepre seduta sulle zampe posteriori con un realismo che anticipa di secoli la fotografia.
Le “Mani in preghiera”, realizzate con penna e inchiostro su carta blu (29,1 x 19,7 cm), rappresentano uno studio eseguito per una figura di apostolo nell’Altare di Heller, distrutto da un incendio nel 1729. La precisione tecnica e l’espressività del gesto rendono quest’opera uno dei disegni più famosi di tutti i tempi, secondo solo al “Uomo Vitruviano” di Leonardo.
La collezione vanta capolavori di Michelangelo, Leonardo da Vinci e Raffaello. Di Michelangelo spiccano studi preparatori per la Cappella Sistina, mentre di Leonardo si conservano disegni di figura e studi anatomici che testimoniano la sua curiosità scientifica.
Gli studi di Raffaello per le Stanze Vaticane mostrano il processo creativo del maestro urbinate. Particolarmente preziosi sono i cartoni preparatori e i disegni di architettura che documentano il passaggio dal disegno all’opera finita.
Oltre a Dürer, la collezione comprende opere di Peter Paul Rubens, con i suoi celebri studi di bambini che mostrano la spontaneità del maestro fiammingo. I disegni di Rembrandt documentano l’evoluzione della sua tecnica grafica, dalle prime incisioni ai capolavori della maturità.
Dal secondo piano, la Collezione Batliner offre un panorama unico degli ultimi 130 anni di storia dell’arte. Questa collezione permanente, acquisita dall’Albertina negli anni ’90, comprende capolavori dell’Impressionismo francese, dell’Espressionismo tedesco e dell’avanguardia russa.
Claude Monet è rappresentato con opere che mostrano la sua evoluzione dalle prime sperimentazioni impressioniste alle serie mature delle Ninfee. Edgar Degas stupisce con i suoi studi di ballerine, mentre Paul Cézanne anticipa le rivoluzioni artistiche del XX secolo.
Il XX secolo si apre con i capolavori di Pablo Picasso, dalle opere del Periodo Blu alle prime sperimentazioni cubiste. Wassily Kandinsky e Paul Klee rappresentano l’astrazione, mentre Andy Warhol e Alex Katz documentano l’arte americana contemporanea.
Le 22 Sale di Stato dell’Albertina rappresentano uno dei più completi esempi di cultura residenziale asburgica. Completamente restaurate e arredate con mobili originali d’epoca, queste sale offrono un’immersione totale nell’eleganza imperiale.
La Sala delle Muse costituisce il cuore delle sale di rappresentanza, con i suoi soffitti affrescati e i parquet artistici intarsiati in legno di rosa e ebano. I lavori d’intaglio sono realizzati con la speciale lega chiamata “Albertina Gold”, che conferisce alle decorazioni quella brillantezza unica che caratterizza gli interni asburgici.
Le sale sono caratterizzate dalla predominanza cromatica di giallo, verde e turchese brillante, colori tipici dell’epoca neoclassica. Ogni sala ha una funzione specifica: dalle sale di ricevimento a quelle private, dalle biblioteche agli studi, tutte arredate secondo il gusto dell’epoca.
È possibile acquistare il biglietto d’ingresso online seguendo questo link e risparmiare le code alle biglietterie, soprattutto durante l’alta stagione e nei weekend, per evitare code e garantirsi l’orario d’ingresso preferito.
Il biglietto d’ingresso all’Albertina di Vienna offre diverse opzioni di risparmio: è completamente gratuito per i possessori del Vienna Pass, mentre chi ha la Vienna City Card può usufruire di uno sconto sul prezzo standard per gli adulti. Questa distinzione è importante da considerare nella scelta tra le carte turistiche, poiché il Vienna Pass include l’accesso gratuito a oltre 90 attrazioni, mentre la Vienna City Card offre sconti su più di 200 partner oltre al trasporto pubblico illimitato.
L’Albertina osserva i seguenti orari durante tutto l’anno:
Durante i periodi festivi, gli orari potrebbero subire variazioni. È consigliabile verificare sempre sul sito ufficiale prima della visita.
Visita completa: 3-4 ore per vedere collezione permanente, mostre temporanee e Sale di Stato Visita concentrata: 2 ore per i highlights principali Visita approfondita: Intera giornata per gli appassionati d’arte
Giorni feriali al mattino offrono l’esperienza più tranquilla. Mercoledì e venerdì sera permettono di godere dell’atmosfera particolare delle aperture serali.
Durante i mesi invernali, l’Albertina offre un rifugio culturale ideale dal freddo viennese, mentre in primavera ed estate la terrazza del ristorante rappresenta un valore aggiunto eccezionale.
Dal marzo 2020, l’Albertina ha aperto una seconda sede chiamata Albertina Modern, situata nella Künstlerhaus ristrutturata in Karlsplatz. Questo spazio di oltre 2.000 m² è dedicato all’arte moderna e contemporanea dal 1945 ad oggi.
L’Albertina Modern ospita oltre 60.000 opere di 5.000 artisti, con particolare focus sull’arte austriaca contemporanea. Tra i grandi protagonisti austriaci spiccano Arnulf Rainer con i suoi importanti cicli pittorici, Maria Lassnig pioniera dell’arte figurativa contemporanea, Franz West con le sue sculture e installazioni, Erwin Wurm famoso per le sculture performative e VALIE EXPORT rappresentante dell’arte concettuale e video arte.
La sezione internazionale vanta opere di Andy Warhol con le sue celebri serigrafie e ritratti, Alex Katz con i suoi caratteristici ritratti e paesaggi americani, Georg Baselitz con dipinti e sculture che rappresentano l’arte tedesca contemporanea e Anselm Kiefer con le sue opere monumentali. La collezione si basa principalmente sulla Collezione Essl, una delle più importanti raccolte private d’arte contemporanea acquisita dall’Albertina nel 2017.
L’Albertina organizza ogni anno 10-14 mostre temporanee di rilevanza internazionale. Queste esposizioni spaziano dall’arte classica alla fotografia contemporanea, dall’architettura all’arte digitale.
Il museo organizza regolarmente:
Una particolarità unica è la possibilità di praticare yoga nella Sala delle Muse, un’esperienza che unisce benessere e arte in un contesto storico straordinario.
L’Albertina si trova in una posizione privilegiata nel centro di Vienna, facilmente raggiungibile con tutti i mezzi pubblici. La metropolitana U-Bahn offre diverse opzioni: le linee U1, U2 e U4 fermano a “Karlsplatz/Oper”, mentre la linea U3 ha fermata a “Herrengasse” o “Stephansplatz”, entrambe a breve distanza a piedi dal museo.
Per quanto riguarda i tram, le linee 1, 2 e D fermano direttamente alla stazione “Oper”, mentre le linee 62 e 71 insieme alla Lokalbahn Wien-Baden si fermano a “Kärntner Ring/Oper”. Gli autobus offrono collegamenti ancora più diretti: la linea 2A ferma direttamente alla fermata “Albertina”, mentre la linea 3A si ferma ad “Albertinaplatz”, proprio davanti al museo.
L’Albertina si trova in Albertinaplatz 1, nel primo distretto di Vienna. Per chi arriva in automobile, nelle vicinanze sono disponibili diversi parcheggi a pagamento, tra cui il Parcheggio Opera in Operngasse e il Garage Am Hof nelle vicinanze del centro storico, entrambi raggiungibili a piedi in pochi minuti.
Il museo è completamente accessibile in carrozzina. L’ingresso principale dispone di scale mobili e ascensore, mentre all’interno sono disponibili servizi igienici per disabili. È possibile noleggiare sedie a rotelle previa prenotazione telefonicamente.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.
